La seconda estate: 1883
Nel giugno del 1883 il filosofo arrivò a Sils con una „palla di piombo al piede“, vale a dire con 104 chili di libri. La sua enorme produttività – Nietzsche portò a termine il secondo libro dello Zarathustra e iniziò il terzo – faceva da contrappeso alla crescente solitudine. „È profondamente radicata in me una sensazione di estraneità dal mondo, come fossi solo di passaggio, di fretta, come fossi un viandante – e questa sensazione (…) difficilmente può essere attribuita solo ai g r o s s i disagi della mia vita esteriore. Solo raramente giunge fino a me una parola c a l o r o s a.“ (9-7-1883)
Ben presto definì l’Engadina Alta „la mia patria elettiva e focolaio creativo“, „(dove) dimorano le mie muse“, e Sils Maria „il luogo in cui vorrei morire un giorno; ma nel frattempo mi dà i migliori incentivi per continuare a vivere.” (1-7-1883)
I padroni di casa „sono così gentili con me e si rallegrano del mio ritorno (…). In casa stesso posso comprare biscotti inglesi, corned-beef, tè, sapone, veramente di t u t t o: è una gran comodità“. (21-6-1883)
Per dar sollievo ai suoi occhi molto sensibili alla luce fece tappezzare la sua stanza con una stoffa verde scuro, „ma la stanza è e rimane fredda e bassa.“ Nietzsche sognava di avere „tanto denaro (…) da potermi costruire qui una specie di canile su misura (…), una casa di legno con due stanze; la costruirei sulla penisola che si protende nel lago di Sils.“ (fine giugno 1883)